L’agility è il mio sport preferito ed una delle discipline cinofilo-sportive che vedono uomo e cane impegnati ad affrontare un percorso ad ostacoli (salti, muro, tavolo, passerella, bascula, palizzata, slalom, tunnel rigido e morbido, ruota, salto in lungo), ispirato al concorso ippico, in un dato ordine, possibilmente senza ricevere penalità e nel minor tempo possibile.
Facciamo un passo indietro per capire come, dove e quando nasce l’agility. Questo favoloso sport nasce nel 1977 in Inghilterra quando John Varley, membro del Comitato Organizzatore del Cruft (la più grande manifestazione cinofila del mondo organizzata dal Kennel Club Inglese) è alla ricerca di uno spettacolo originale che colmi i momenti vuoti dello show ed elabora, insieme a Peter Meanwell, uno spettacolo ispirandosi alle gare equestri per dimostrare al pubblico la velocità e l’obbedienza dei cani.
Il pubblico rimase affascinato dall’agility e la disciplina cominciò a prendere piede a tal punto che dal 1979 molti centri di addestramento cominciarono ad offrire corsi di agility e a dicembre dello stesso anno si svolse la prima competizione ufficiale. Nel 1980 il Kennel Club riconobbe l’agility come sport ufficiale con la stesura di un regolamento. Nel 1983 venne fondato il primo club di agility nel Regno Unito chiamato Agility Voice. Inizialmente solo i cani Large potevano partecipare alle gare, nel 1987 venne introdotta la categoria Mini e nel 1990 la categoria Medium che però non ha avuto la sua prima gara fino al 2005.
I
primi paesi del Continente ad attivarsi per proporre il medesimo sport in
ambito cinofilo sono stati quelli del Nord Europa come Francia, Germania,
Belgio, Finlandia e Danimarca, hanno poi seguito la Svizzera, l’Italia e la Spagna.
In Italia l’Agility approda solo nel 1988, i primi stage vennero organizzati
nel 1989 a Torino dal GARU (Gruppo Amici Razze Utilità) con il giudice francese
Jean Pierre Garcia e l’inglese Peter Lewis. Anche in Italia tale disciplina
suscitò interesse tale che il 1° Gennaio del 1990 l’ENCI pubblicò un primo
abbozzo di regolamento, per poi adeguarsi a quello internazionale della FCI
(Federazione Cinologica Internazionale) l’anno seguente.
Già nel 1991, grazie al successo della disciplina,
hanno cominciato a diffondersi in tutta Italia clubs di agility, con gare
sempre più frequenti e con sempre più partecipanti.
Questa disciplina ha innumerevoli aspetti positivi:
- l’impostazione di una stretta simbiosi cane-conduttore
- una corretta comunicazione fra cane e proprietario
- l’instaurazione di collaborazione e divertimento
- adatto ai cani di ogni razza e non purché in salute
- la possibilità di svolgerla per conduttori di qualsiasi età
- mantenere il cane in allenamento con una regolare attività fisica
- la stimolazione della capacità di apprendimento e di attenzione dell’animale
- l’opportunità di far socializzare il cane e di farlo venire in contatto, in maniera positiva, con svariati stimoli (persone, altri cani, ambienti nuovi, ecc.).
Tutto questo porta il cane ed il suo conduttore a diventare un BINOMIO grazie all’affiatamento e l’armonia che portano all’intesa perfetta per divertirsi in un vero e proprio sport di squadra dove cane e conduttore si fondono in un unico essere.
Punto focale ed imprescindibile di questa disciplina è la sua parte ludica per entrambi i componenti del binomio, per questo è necessario lavorare sempre con rinforzi positivi quali gioco, cibo e gratificazione sociale con metodi che permettano di ottenere successo senza forza, relazione senza dominanza ed armonia senza coercizione.
I cani addestrati con questa tipologia di metodo risultano essere più educati, ma soprattutto più collaborativi nei confronti del proprio conduttore.
Il compito di un bravo istruttore di agility è fortificare il rapporto di stima, rispetto e fiducia necessari per creare la relazione ottimale del binomio facendo divertire entrambi.